Da qualche parte tra il
Laos e la zona demilitarizzata, 1969.
Carl odiava usare i CJD.
Si grattò la barba e
accese una sigaretta, fece un tiro e allungò il braccio. Una sanguisuga bella
grossa, che gli pompava sulle vene. Carl avvicinò la sigaretta su quel corpo
rigonfio. plop! la bestia esplose e scivolò via.
«Beh, skipper, se non
altro gli facciamo il culo…» il sergente Goodman stava cuocendo la colazione
nella sua lattina riscaldata al C4. Le fiamme si propagavano, azzurre, dalla
buca sotto il telo mimetico.
Carl annuì e porse il
telefono all’RTO, il radio operatore. Il ragazzo, piccolo e spaventato, deglutì:
«Tenente… usiamo I Cold John Does?» domandò.
«Hai sentito Mike Six. Ora
trovami il trainer.» Carl, il volto lucido di sudore, accostò la sigaretta alle
labbra.
L’RTO annuì e uscì dalla
buca.
Poco dopo, si udirono dei
passi provenire dall’esterno. Gli stivali dei Marines sciaguattavano nella
patina liquida e marrone sull’altura, bruciata dai defolianti.
Carl fece l’ultimo tiro e
buttò la cicca. Prima di uscire dalla buca, annusò il vago aroma di carne e
spaghetti.
«Lasciamene un po’
sergente.» disse, guardando Goodman.