Lenta, inesorabile, un’astronave
orbita attorno Plutone. Nella sua pancia, otto uomini dormono, ibernati. Tutto
è silenzio. Sugli schermi di prua, vibra la luce irreale del cosmo.
Immobilità, inazione.
Un bottone pulsa, rosso, spiccando fra
miriadi di altri. È come un segnale.
Rivelando un tono svenevole,
l’astronave parla.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate…
Inizio procedura “risveglio”.
Due frasi, stringate, che replica
all’infinito.
All’immobilità, all’inazione,
lentamente vengono sostituiti rumori, ronzii, schiocchi. Le capsule
d’ibernazione riportano ciascun uomo ad una temperatura corporea normale. Man
mano che la patina di ghiaccio si scioglie, compaiono i volti di questi
viaggiatori, volti sereni, immersi nel sonno.
Spie rosse lampeggiano, prima di
mutare il loro colore in verde.
L'astronave ripete il messaggio. Il primo degli uomini si desta.
Lo seguono gli altri. Si frizionano le
braccia, le gambe, respirano l’ossigeno che l’astronave ha di nuovo pompato
nella sua pancia.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate…
Termine procedura “risveglio”.
Il primo uomo corruga un sopracciglio
e si avvicina alla consolle.
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