Lenta, inesorabile, un’astronave
orbita attorno Plutone. Nella sua pancia, otto uomini dormono, ibernati. Tutto
è silenzio. Sugli schermi di prua, vibra la luce irreale del cosmo.
Immobilità, inazione.
Un bottone pulsa, rosso, spiccando fra
miriadi di altri. È come un segnale.
Rivelando un tono svenevole,
l’astronave parla.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate…
Inizio procedura “risveglio”.
Due frasi, stringate, che replica
all’infinito.
All’immobilità, all’inazione,
lentamente vengono sostituiti rumori, ronzii, schiocchi. Le capsule
d’ibernazione riportano ciascun uomo ad una temperatura corporea normale. Man
mano che la patina di ghiaccio si scioglie, compaiono i volti di questi
viaggiatori, volti sereni, immersi nel sonno.
Spie rosse lampeggiano, prima di
mutare il loro colore in verde.
L'astronave ripete il messaggio. Il primo degli uomini si desta.
Lo seguono gli altri. Si frizionano le
braccia, le gambe, respirano l’ossigeno che l’astronave ha di nuovo pompato
nella sua pancia.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate…
Termine procedura “risveglio”.
Il primo uomo corruga un sopracciglio
e si avvicina alla consolle.
-Visualizza coordinate su schermo
principale- ordina, avendo cura di omettere gli articoli.
Procedo visualizzazione coordinate.
Sembra copiarlo, la macchina, anche
lei sdegnando gli articoli.
Sullo schermo appare Plutone, seguito
da una minuscola immagine.
-Cos’è?- domanda un secondo uomo.
-Identifica- ordina il primo.
Oggetto identificato come vascello minerario Nobile,
ripeto, oggetto identificato come vascello minerario Nobile.
Giunge un terzo vicino lo schermo:
-Credo- il suo tono è dubbioso: -si tratti dell’astronave data per distrutta
sette anni fa.
Esatto, dottore. Dice il computer.
-Hanno lanciato una richiesta d’aiuto-
interviene il primo uomo: -dopo così tanto tempo!
-Dev’essere automatica- dice un
quarto: -si è ripetuta nello spazio infinite volte, arrivando a noi.
-Potrebbe esserci gente ancora viva!-
esclama un quinto, una donna. Il primo uomo la osserva e annuisce: -Potrebbe.
-Ma anche no- fa il quarto.
-Beh, che ne dici dei minerali?-
sbotta il secondo uomo, un individuo alto, dagli occhi azzurri ed il labbro
inferiore carnoso.
-Potrebbero essercene- interviene il
primo.
-In ogni caso, dobbiamo andare- fa la
donna: -magari quei poveretti aspettano solo noi!
-Giusto- fa un’altra donna: -non
possiamo voltar loro le spalle!
-Allora, propongo di andare- esclama
il primo uomo con veemenza, poi si rivolge allo schermo: -Modifica rotta. Nuove
coordinate…
Il quarto uomo lo ferma: -Oh, ma sei
scemo?- urla.
Comando incompleto. Fa l’astronave. Comando incompleto.
-Che sono questi toni?- sibila il
primo uomo, guardando il quarto.
-Sono i toni di chi non pensa col
proprio uccello, per fare il brillante con due ragazze e di chi vuole rimanere
vivo! Cosa c’è sulla Nobile, se non
vermoni extraterrestri che si cibano di corpi umani o larve aliene che ti
s’impiantano nelle viscere e ti escono dal buco del culo? Ma poi, detto fra me
e te, che cazzo ce ne frega di salvare quelli là? Ci pagano a cottimo? E
allora, via, scendiamo sul pianeta e facciamoci il nostro turno d’estrazione!
-Non permetto simili atti da
insubordinazione sulla mia nave!- ruggisce il primo uomo, poi, piantando la
faccia, dalla mascella quadrata, davanti al compagno: -Andremo a salvare quegli
uomini, così è deciso!
-Ma cosa deciso!? Ma tu sei fuori di cervello!- urla questi: -Ora
armiamo la bomba a fusione, tac, poi
alziamo la capsula protettiva, tac.
Impossibile armare bomba a fusione. Necessito
codice bypass, ripeto.
-…e se non si arma, immettiamo il
codice, ecco, 07112175, la mia data
di nascita, e poi…
Codice bypass valido, immettere codice lancio.
-Vado col codice lancio, appunto, che
è sempre la mia data di nascita, ma sostituita da lettere simili alla forma di
ogni cifra, in sequenza, una minuscola e una maiuscola, quindi oLiIzIlS e poi tac!- l’uomo preme un gran bottone rosso e l’enorme bomba a fusione
viene espulsa dall’astronave.
-Dirigi la bomba verso le coordinate
della Nobile- dice l’uomo.
Dopo un tempo che pare interminabile,
si vede qualcosa simile a una piccola folgore.
-Ecco!- dice l’uomo, con un gran
sorriso, poi inizia ad imitare le voci dei compagni: -E salviamo i superstiti,
e recuperiamo i minerali…tié, vaffanculo, tutto distrutto! E poi tu- i suoi
occhi si chiudono a fessura, e l’indice della mano sinistra guizza verso il
petto del capitano: -non sei il proprietario della nave, capito? Il
proprietario sono io, anzi, mio
padre, che mi ha fatto salire qui, con nome falso, per evitare che combinaste
cazzate tipo quella che ho appena scongiurato, brutte pecore! Dai vermoni mi
volevano far mangiare!
Il resto dell’equipaggio è sbigottito
e non parla.
-Hai visto che il computer ti capisce
anche se metti gli articoli tra una parola e l’altra?- continua il figlio
dell’armatore, rivolgendosi al capitano. Poi fa un gesto, come per scacciare le
mosche.
-Assumo io il comando e tu…- ora
guarda lo schermo principale: -rimettici a dormire e se t’azzardi un’altra
volta a svegliarci per un messaggio di soccorso, divento cattivo.
Sissignore.
Più tardi, sono tutti di nuovo nelle
capsule. Il computer si sta preparando ad inondarli di liquido ibernante.
Partenza sistema ibernazione, meno dieci, meno
nove…
-Oh, svegliami venti minuti prima
degli altri- dice il figlio dell’armatore.
Affermativo.
Ibernazione a meno otto, meno sette…
Fine
Oh, finalmente un'astronave comandata da qualcuno che ha fatto il giusto percorso di studi : vecchi film di fantascienza!
RispondiEliminaIl Moro
Ihihihi!
EliminaDai vermoni lo volevano far mangiare! Poverino!
Saludos!