Gli seccava andare nei bar quando c’erano i tedeschi. Era
periodo di vacanze, per loro, ed eccoli a fare colazione con salsicce e birra
alle dieci di mattina.
Bruno avrebbe potuto vomitare. Ci aveva provato anche lui
a nutrirsi di quella roba, ma era tornato al cappuccio e alla briosce.
Quelli, il cappuccio lo bevevano alle due del pomeriggio.
«Ciao caro» lo salutò il barista.
«Oh, carissimo» disse lui.
«Cappuccio con cacao?» fece il barista.
«Yes.» Sorrise e poi si guardò intorno. Una coppia di
tedeschi lo stava squadrando, come se non potesse credere alle proprie
orecchie.
Il barista rimase attonito, per un momento, poi cercò di
minimizzare e, mentre faceva il cappuccino, si rivolse a loro e chiese se
volessero qualcos’altro.
«Nein»
risposero, «Il conto» aggiunsero, senza dire né grazie né prego.
«Arrivo» fece il barista.
«Subito!» disse il marito. Il barista annuì, lasciò a
metà la preparazione del cappuccino e andò a fargli il conto.
Mmmh... un'italia sotto la dominazione tedesca dopo la seconda guerra mondiale?
RispondiEliminaIl Moro
Sì, solita roba. Ma volevo far sentire l'effetto d'essere dominato e oppresso da un altro popolo.
EliminaCom'è? Stai scrivendo? Ci sei a stranimondi?
Saludos!
A stranimondi non credo che verrò, purtroppo...
EliminaScrivo, ma mooOOoolto lentamente! :-D
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