Era stato avvistato un oggetto nell'orbita lunare, un oggetto che, due giorni dopo, si avvicinò rapidamente alla Terra. Gli osservatori lo videro dividersi in tre e i satelliti ne intercettarono il segnale.
Ai notiziari dissero che si era sempre trattato di tre oggetti, visti come uno solo data la distanza. Le principali potenze mondiali si prepararono come se stessero andando in guerra.
I notiziari, nelle ore successive, dichiararono che non si trattava di asteroidi, ma di oggetti in grado di cambiare rotta da soli e in maniera repentina.
La stazione spaziale internazionale mandò la prima immagine alla Terra: gli oggetti erano dischi volanti grandi, ciascuno, come una metropoli.
Sulla stazione c’erano due equipaggi di tre persone: due cosmonauti russi, un astronauta italiano e due astronauti statunitensi. L’italiano era, per quel turno, il comandante in capo.
I dischi si fermarono in orbita bassa terrestre e, da ognuno, si staccarono navicelle più piccole, tre per la precisione, che si diressero verso la ISS.
«Stanno attraccando» disse uno degli americani.