giovedì 18 ottobre 2012
Recensione - Un giorno mr. X mi ha creato di Cervello Bacato
Recensisco questo racconto di Cervello Bacato dopo aver letto un tweet sul suo twitter che diceva "Il primo ''racconto'' (brevissimo) scritto sul blog".
Qui ritorna la parola solipsismo che ho ficcato nel post su Fredric Brown.
Il protagonista di Un giorno mr. X mi ha creato è convinto - oppure è veramente - d'essere da solo, beh, non proprio, è quasi da solo perché con lui c'è il suo creatore, mr. X.
Questo Mr. X fa vivere il protagonista in una scatola, creandogli via via pezzi di mondo man mano che lui si sposta, va da un punto A a un punto Z, cambia città e quant'altro.
Che dire? Ci sono e ci sono state molte variazioni sul tema: sono da solo? oppure sono l'unica persona vera in un mondo fatto di attori?
Nel racconto si dice che quando il protagonista va a letto e spegne la luce, non esiste più niente, perché l'unica cosa che esiste è solo il buio. Leggere una cosa del genere, pure se solo su un racconto di fantasia, mette una certa paura, perché se il solipsismo esiste - tanto che lo troviamo su wikipedia - allora vuol dire che c'è gente che crede sul serio a queste cose, che crede d'esser l'unica creatura reale al mondo.
A livello tecnico il racconto è ben scritto, ma - proprio per la natura particolare del tema - sembra più una riflessione che una storia vera e propria e costringe il lettore a molti arzigogoli mentale per comprendere e sfruttare nel pensiero al meglio l'essenza di ciò che l'autore desidera comunicargli.
A mio parere, più che essere fine a sè stesso come la maggior parte dei racconti, questo è servito a farmi pensare a storie belle e inquietanti come "L'uomo dei giochi a premio" di Philip K. Dick da cui è stato tratto "The Truman Show" e il bellissimo "Il seme della follia" di John Carpenter.
beh, saludos!
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Una nota: se cerchi in libreria "L'uomo dei giochi a premio" rischi di far impazzire i commessi. Come è successo a molti libri di Dick, ora ha un altro titolo, "Tempo fuor di sesto", che peraltro è la traduzione del titolo originale (lo stesso mi pare sia stato fatto con "La svastica sul sole", che ora dovrebbe chiamarsi "L'uomo nell'alto castello", o qualcosa di simile).
RispondiEliminaOh beh grazie per averlo letto e per la recensione;) comunque si, vleva essere un racconto che inducesse il lettore ad arrovellarsi il cervello:) grazie ancora non, non so che dire:D
RispondiElimina@Marco$ già hai ragione, lo so che gli editori italiani danno o davano sempre titoli a cazzo e facevano e fanno far confusione.
RispondiEliminaAllora mi rivolgerò alle opere straniere sempre col titolo in lingua originale per evitare caos. Questo è Time Out Of Joint - che tra l'altro è un bel titolo :)
@Cervello hey, de nada! Anche se corto e striminzito mi è piaciuto molto il tuo racconto proprio per l'induzione ad arrovellarsi il cervello ;)
scrivi scrivi altro dai!
Con calma lo sto facendo. Ho un racconto ambientato nell'universo di ''due minuti a mezzanotte'' in testa, che sta ancora prendendo forma, e quello precedente da riscrivere perchè mi fa un po' schifetto...
EliminaBenissimo! Magari avendo tempo una volta potremmo scrivere qualcosa io e te!
EliminaAh beh, se dici ne sarei contento! Io però sono un po' una pippa a scrivere eh! Uomo avvisato... ;)
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