Alduin dice "Yol" nella lingua dei draghi |
Una distesa verde
attraversata dal fiume e cerchiata dalle montagne che formano un anello
all’orizzonte, tutto attorno.
Su un colle piatto (una
specie di rampa di roccia) alcune case lunghe attorno a un’unica, imponente
dimora, a forma di nave rovesciata.
Il carro era massiccio. Le
ruote piene, niente più che sezioni di un tronco imperniate sui mozzi da cunei
di legno, sciaguattavano tra il fango e i piccoli fiori blu di montagna con
rumori ora secchi, ora sordi: un rullo di tamburi consistente e infinito.
A bordo, disteso sul fondo
e coperto da una pelle di pecora, Ysgramor lottava contro la febbre. Accanto a
lui, la sua scure da battaglia, l’enorme Wuuthrad.
Tredici cavalieri
scortavano il carro: erano umani d’Atmora, ma pure fra loro c’era qualche mer
dai capelli color della neve.
Uno di essi,
l’incappucciato Vyrl scrutava il cielo, di tanto in tanto e parlava al malato.
«Il profumo dei fiori blu…
è una delle cose più belle di questa terra…» disse Ysgramor, a un certo punto.
«Uh? Ah, sì… i fiori.»
Vyrl distolse gli occhi dal cielo: una delle ruote passò in quel momento su un
fiore blu, piegandolo e schiacciandolo.
«Sembri distratto.»
commentò Ysgramor.
«No… è che… sto pensando a
come guarirti, amico mio.» fece Vyrl.
L’enorme guerriero sorrise
e rabbrividì sotto le pelli.