Lì si parla, oltre che di “super”, di imitatori. Sono esseri
umani comuni che cercano – con mezzi meccanici o chimici eccetera – di imitare
eroi come American Dream o Lady Liberty.
Mi ricordavo che il mio amico Clive Frayne mi aveva detto
di avere in mente un serial televisivo che avrebbe avuto come protagonista un
ragazzo autistico che – vestito da Batman – cercava di aiutare il prossimo.
Poi mi sono ricordato degli imitatori dell’Uomo
Pipistrello che appaiono all’inizio del film “Il Cavaliere Oscuro” di
Christopher Nolan.
Allora ho creato Kevin Kane. Che all’inizio avevo
chiamato Schiff.
Volevo che fosse ebreo, per istinto.
E volevo che il racconto si aprisse con la frase “Mazel
tov” che in ebraico significa “buona fortuna”.
Per istinto, volevo che Kevin Schiff bevesse whisky e si
ubriacasse.
L’ho chiamato Kevin come l’attore Kevin Porter che ha
interpretato Batman nei cortometraggi del registra Aaron Schoenke.
Ho ambientato la storia a San Diego, anche se so
benissimo che il vero Batman vive a Gotham che altro non è se non New York.
Questo perché sono stato a San Diego, a Los Angeles e nel
Sud della California in generale. Scrivo dunque di cose che conosco.
Anzi, io e il mio amico Alberto Kody alloggiavamo proprio
nella città di North Hollywood in un motel.
Mi ricordo che quando chiedemmo informazioni a una
signora di Los Angeles su come raggiungere North Hollywood, quella ci disse:
«Non andate! È un posto malfamato, pieno di criminali!»
Ci disse di spostarci solo in auto, lì e di chiuderci
subito nei locali o nei liquor shop.
Forse era paranoica, ma sta di fatto che North Hollywood
non è un bellissimo posto, v’assicuro.
Al 12551 di Saticoy Street South c’è la sede della Westco
Chemicals.
Prima della fine del capitolo 1, Kevin Schiff è diventato
Kevin Kane. Questo perché, studiando la biografia di Bob Kane, creatore di
Batman, ho scoperto che si chiamava Robert Kahn ed era emigrato dall’Europa
dell’est. A diciotto anni ha cambiato il proprio nome in Kane.
E allora l’ho fatto fare anche a Kevin: ha seguito le
orme del suo eroe.
Il fumetto numero 27 del 1939. L’ho scelto perché mi
piaceva la copertina, tutto qui. Mi piace come è stato reso il mantello di
Batman.
Mi piace quell’aria vissuta che ha l’albo.
E mi piace la scritta “10 cent”.
Dunque l’ho messo al muro nella Bat-caverna di Kevin. E dall’altra
parte ho messo la nemesi di Batman, ovvero gli autentici super in ritagli di
giornale.
Kevin Kane odia American Dream, Libby e gli altri perché
sono ciò che lui vorrebbe essere e perché hanno tolto di mezzo gli eroi dei
fumetti.
Alfred – perché anche il Batman di San Diego doveva
averne uno – è inglese ed è modellato sul personaggio di Spike interpretato
dall’attore gallese Rhys Ifans nel film Notting Hill.
Ho giocato sulle diverse “interpretazioni” della lingua
inglese. Statunitensi e britannici parlano in modo un filino differente.
Ho tradotto letteralmente in italiano – prendendomi qualche
licenza artistica – espressioni come “bloody hell” o “mate” o il “blimey” così
tanto usato da Hagrid in Harry Potter.L’episodio della targa della Batmobile è successo davvero.
Il 21 Marzo 2012 gli agenti del Dipartimento di Polizia
della Contea di Montgomery, nel Maryland, hanno fermato un’auto con le insegne
di Batman al posto della targa. Era guidata da un certo Lenny, vestito da Uomo
Pipistrello.
Per la denuncia di plagio ho fatto due più due. Se uno di
veste da Batman e va in giro a farsi notare, può darsi che la DC Comics Inc. lo
denunci. All’inizio volevo che la denuncia fosse vera.
Ma poi mi sono accorto d’aver dimenticato la firma sul
documento. Il fattorino non chiede a Kevin di firmare. Questo per le leggi
dello stato della California è impossibile: rende la consegna della denuncia
nulla.
Perciò ho pensato a un complotto.
Per il costume di Batman ho consultato il sito
HowStuffWorks alla voce Batsuit. Mi sono parzialmente ispirato al costume
descritto nei film di Nolan, ma gli ho fatto il collo rigido, come il costume
indossato da Michael Keaton nei film di Tim Burton, perché mi piaceva l’idea
che Batman dovesse ruotare l’intero torso per guardare ai lati.
Non ho scartato il cognome Schiff, ma l’ho affibbiato a Moses
e Paul.
Paul è ispirato all’attore Paul Molnar, che nei film di Schoenke
interpreta proprio il Joker.
Fin dall’inizio per lui avevo pensato una caduta nei
solventi, com’è successo al Joker di Bob Kane.
La storia all’inizio doveva essere molto più corta e
doveva parlare di come Batman, ubriaco e pazzo, cercasse di spingere Paul a
diventare il Joker e lo buttasse deliberatamente nell’acido, così da avere,
alla fine, il suo tanto desiderato nemico.
Ma, come mi insegnò la scrittrice Elena Invernizzi a suo
tempo: devi usare tutti gli oggetti e le cose che fai apparire in una storia e
devi chiudere tutti i cerchi.
Così avrei dovuto usare il fumetto, per esempio.
E allora mi venne in mente di farlo vendere a Kevin per
pagarsi i debiti. Sì, e poi?
Mi venne in aiuto, in modo indiretto, Alex Girola col suo
Sibir: Shadow of a Woman. Lì c’è una supercriminale, tale Viorica Horia, che
cerca un libro scritto nel diciassettesimo secolo dall’italiano Manfredo
Settala. Il libro potrebbe far chiarezza sulla Luce Divina, la misteriosa
pietra trovata nel Nuovo Mondo da Hal Salazar, conquistador al seguito di
Cortes.
E allora, mi sono detto: il nonno di Kevin, Josef Kahn,
non poteva essere un matematico o un chimico che, emigrato negli Stati Uniti, si
fosse messo a scrivere formule sulla Luce Divina ai margini delle pagine di
Batman – la sua passione – ?
E dunque la comunità ebraica losangelina che appare in “Dov’è
Joker?” – che non ha nulla a che vedere con quella reale – con a capo Moses
Schiff, non può interessarsi al fumetto? E questo non può contenere le ultime
formule, gli ultimi appunti, che mancano a Moses per decifrare o quantomeno
essere più vicino al mistero della Luce?
Potrebbe darsi che Moses e Mordecai – il rabbino della
comunità e padre di Kevin – avessero avuto delle divergenze proprio sulla Luce Divina.
Potrebbe darsi che Mordecai non volesse più far vedere al
socio – possedevano entrambi la Pacific Chemicals – le formule del padre,
Josef.
Da qui l’incidente, proprio al 12551 di Saticoy Street
South, il giorno del Bar Mitzvah di Kevin.
Kevin ha ricordi confusi.
L’avrà davvero spinto lui suo padre nella vasca verde?
Mi rammarico di non aver usato la Batmobile e di non aver
fatto vedere la differenza tra il Remington di Kevin, da impugnarsi a due mani,
e quello più pratico di Moses col calcio sagomato a pistola.
Insomma, oggetti inutili come la rivoltella del
protagonista di La Strada, di Cormac McCarthy.
Beh, più o meno è andata così.
Dimenticavo di dire che l'idea del "making of" della miniserie m'è venuta dal making of scritto da Davide Mana per il suo Rebel Yell. Seguite questo link!
RispondiEliminahttp://it.paperblog.com/making-of-di-un-supereroe-guest-post-di-davide-mana-1187042/
Mi stona un po' il fatto che un appassionato di fumetti (pure parecchio nostalgico) non sappia che la DC Comics sia fallita 5 anni prima però...
RispondiElimina(e senza nulla togliere alla scrittrice Elena Invernizzi, quando rilascerai interviste in tv o nei giornali, cita la pistola di Cechov, fa più figo)
Se è uno come me, è possibile.
RispondiEliminaSe è uno come me è anche possibile che abbia appreso la notizia in tempo reale e se ne sia dimenticato dopo cinque minuti.
copiato tutti i capitoli su openoffice, trasformati in epub e trasferiti sull'ereader... provvederò alla lettura quanto prima!
RispondiEliminaIl Moro
Grande Moro! Senti, ma ... un seguito per Matteo, Marica e Francesco?? Facciamo un bel crossover della madonna?? E Drago?? Daiiiiii
EliminaL'ho letto e mi è piaciuto, al più presto metto una recensione sul blog... nel frattempo ti dico che il link "Dov'è Joker" in alto a destra qui nel blog per ora non funziona.
EliminaHo un progetto per un crossover con Cuk e Nicola Corticelli, magari guarda se ti viene in mente qualcosa per inserirti, dagli un occhio su
http://storiedabirreria.blogspot.it/2012/08/2-minuti-mezzanotte-crossover.html
ma per ora è ancora un po' in alto mare, perchè contemporneamente sto srivendo un racconto per il concorso di multiplayer.it, un altro per Hydropunk di mr. Giobbin, un romanzo, seguo il blog... e ogni tanto mangio e dormo, quando non posso proprio farne a meno.
Non amo in generale i seguiti, se leggi i miei racconti sono piuttosto dei prequel... ad esempio "Speranza Perduta" va letto dopo "I fili del destino" ma è ambientato prima, e anche il crossover in lavorazione sarà da leggere dopo "L'omicidio di Lady Liberty" ma ambientato prima.
Per quanto riguarda quei tre, io francamente la finirei lì. Credo che la loro storia sia giunta a una conclusione, anche perchè, volendo seguire le regole del metaracconto, sono "usciti dall'ambientazione" quindi non posso più raggiungerli... ;-)
Ma Drago è stato lasciato vivo apposta per eventuali progetti futuri, quindi se ne può parlare!
Il Moro
Non è vero che il link non funziona, è che pare sia cliccabile solo la lettera "D"
Eliminarecensito!
RispondiEliminahttp://storiedabirreria.blogspot.it/2012/09/dove-joker-di-marcello-nicolini.html
Il Moro
Hey Moro! Vado a guardare al volo! Alla fine ho interrotto mezzanotte a mosca e ho ritrasformato il prologo e il primo capitolo - che erano quelli che mi piacevano di più - in racconti a sè stanti - seppur collegati uno all'altro. Anzi, devo dire ad Alex se può modificare la dicitura sulla pagina dei link agli spin-off. Ora mi voglio dedicare al contest hydropunk e magari a scrivere un racconto autoconclusivo o una miniserie sull'imitatore di Batman. Ora vado a guardare le idee per il crossover tuo con Cuk e Nicola. ;)
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