lunedì 5 settembre 2016

Buonsenso (o "Il milanese imbruttito nello spazio") - racconto sci-fi




Lenta, inesorabile, un’astronave orbita attorno Plutone. Nella sua pancia, otto uomini dormono, ibernati. Tutto è silenzio. Sugli schermi di prua, vibra la luce irreale del cosmo.
Immobilità, inazione.
Un bottone pulsa, rosso, spiccando fra miriadi di altri. È come un segnale.
Rivelando un tono svenevole, l’astronave parla.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate
Inizio procedura “risveglio”.
Due frasi, stringate, che replica all’infinito.
All’immobilità, all’inazione, lentamente vengono sostituiti rumori, ronzii, schiocchi. Le capsule d’ibernazione riportano ciascun uomo ad una temperatura corporea normale. Man mano che la patina di ghiaccio si scioglie, compaiono i volti di questi viaggiatori, volti sereni, immersi nel sonno.
Spie rosse lampeggiano, prima di mutare il loro colore in verde.
L'astronave ripete il messaggio. Il primo degli uomini si desta.
Lo seguono gli altri. Si frizionano le braccia, le gambe, respirano l’ossigeno che l’astronave ha di nuovo pompato nella sua pancia.
Intercettata richiesta di soccorso, coordinate
Termine procedura “risveglio”.
Il primo uomo corruga un sopracciglio e si avvicina alla consolle.
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