lunedì 23 giugno 2014

Gernot - articolo sul black metal

il logo dei Gernot, opera di Christophe Szpajdel


Come dice il titolo, questo è un blog letterario e non, quindi ci infilo l'articolo sulla musica.
M'è venuto in mente dopo aver letto il tomo, edito da Tsunami (grandissimi!), Swedish Death Metal, di Daniel Ekeroth.
Daniel ha fatto un lavoro titanico per ricostruire la storia del Death Metal svedese dalle sue origini, alla fine degli anni Ottanta.
Nel testo mi è capitato più volte di avere l'impressione che Daniel non abbia molta simpatia per il Black Metal, genere che definisce più orecchiabile, più semplice, più melodico e più commerciale del Death.

domenica 22 giugno 2014

Un botto di cavalli selvaggi! - recensione/articolo di Everglades di Moreno Pavanello

proprio un botto!


Cari figlioli, questo è un articolo/recensione per il racconto Everglades di Moreno Pavanello.

Partiamo adagio...

Il Moro ha scritto questo racconto per partecipare all'antologia Storie di Frontiera 1 edita dal sito www.farwest.it; ho partecipato anch'io, ma il mio racconto non è stato incluso nella prima antologia... credo sarà messo nella prossima, ma non me la prendo (sarei uno stupido a fare il contrario) e, anzi, sono felice, perché non era assolutamente all'altezza di un lavoro tanto ben fatto e originale come Everglades.

venerdì 20 giugno 2014

Zombie - racconto/esercizio di scrittura



Questo esercizio di scrittura mi è stato ispirato da un racconto del Moro, Everglades, che potete trovare qui! Il Moro ha condotto un esperimento interessante, affrontando la narrazione nel racconto in seconda persona singolare... tipo "librogame". Così ho voluto fare lo stesso (copione) mettendoci gli zombie... la scena del risveglio in ospedale me l'hanno ispirata The Walking Dead e 28 giorni dopo, mentre il resto mi è venuto in mente dall'RPG Dead Reign della Palladium. Enjoy.



L’ospedale
Senti la fame e la sete. Il lenzuolo è impregnato d’urina e il materasso è sporco di merda. Ti sei svegliato al buio, senza ricordi, in una stanza d’ospedale.
L’orologio alla parete è fermo alle due e tre minuti. Ti tocchi il viso e senti la barba di parecchi giorni. Sulla testa, i capelli sono lunghi e sporchi. Riesci a muovere le dita dei piedi. Provi a scendere dal letto. L’aria è caldo-umida e odora di sangue e escrementi. La finestra è coperta da una tenda inchiodata alla parete. Dietro di essa, ci sono assi di legno. Muovi un passo e cadi a terra. Rimani lì, a boccheggiare, ma non chiami aiuto: l’istinto ti dice di non farlo.

lunedì 9 giugno 2014

Godbreaker - Luca Tarenzi - recensione





Sarò breve e scriverò in maniera moderatamente caotica. Raga, vi dico questo: io non compro un libro da… boh, saranno due anni sicuri… e coi libri sono diventato mooolto mooolto rompicoglioni, tipo che (eh, il mio italiano!) ne apro uno, leggo due righe, chiudo e dico “minchia che merda” e così via fino a che non esco dalla libreria dicendomi che forse non mi piace più leggere, ecco. Allora che faccio? Rileggo roba che ho in casa o che ha in casa mio padre. Lui, prima di leggere solo prontuari di diritto sindacale (che cominciano ad affascinare pure me) divorava Urania, Fantapocket, libri d’orrore, fanta-erotici, fantascienza, qualcosina di splatter, prime serie di Star Trek in bianco e nero (mi ricordo ancora un alieno a forma di lavatrice… ero molto piccolo). Quindi, rileggo ’sta roba qua. Oppure i libri sbilenchi che mi regala mia sorella, tipo “Il karma della mucca innamorata” o “Armi, acciaio e malattie”. Oppure i libri che mi presta il socio.