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mercoledì 24 dicembre 2014

Dopo aver visto Tenacious D (che non c'entra un c***o) - Recensione

il plettro del destino di Tenacious D

Sono un editore.
Ma questo non è un articolo per glorificarmi. Dico solo che sono contento del lavoro che faccio.
Abbiamo iniziato ormai anni fa (tre tipo?) io e Valerio Villa. Eravamo assieme alle superiori e ci legavano il Metal, i giochi di ruolo (mocca ai giochi di ruolo) e i libri!
Fortunatamente non siamo diventati malati di giochi di ruolo (anche se io da poco e dopo undici anni ho ricominciato a giocare a un gioco di ruolo a cui non avevo mai giocato, ossia Warhammer, e mi sono e mi sto divertendo molto) ma siamo diventati un impiegato (io) e un libero professionista (lui).

Io mi sono ammalato di sparatutto in prima persona sulla PS3, ma questa è un'altra storia.

Si è unito a noi, nel corso degli anni, Stefano Tevini, prima come autore e poi come editore. Quindi siamo tre soci come i tre porcellini.

Non so quale dei tre sia io.

illustrazione di Bob Dob

Tenacious D del titolo non c'entra una minchiazza, ma l'ho appena visto e mi è piaciuto tantissimo.

Questo per dire cosa...

lunedì 9 giugno 2014

Godbreaker - Luca Tarenzi - recensione





Sarò breve e scriverò in maniera moderatamente caotica. Raga, vi dico questo: io non compro un libro da… boh, saranno due anni sicuri… e coi libri sono diventato mooolto mooolto rompicoglioni, tipo che (eh, il mio italiano!) ne apro uno, leggo due righe, chiudo e dico “minchia che merda” e così via fino a che non esco dalla libreria dicendomi che forse non mi piace più leggere, ecco. Allora che faccio? Rileggo roba che ho in casa o che ha in casa mio padre. Lui, prima di leggere solo prontuari di diritto sindacale (che cominciano ad affascinare pure me) divorava Urania, Fantapocket, libri d’orrore, fanta-erotici, fantascienza, qualcosina di splatter, prime serie di Star Trek in bianco e nero (mi ricordo ancora un alieno a forma di lavatrice… ero molto piccolo). Quindi, rileggo ’sta roba qua. Oppure i libri sbilenchi che mi regala mia sorella, tipo “Il karma della mucca innamorata” o “Armi, acciaio e malattie”. Oppure i libri che mi presta il socio.

giovedì 18 aprile 2013

Il nano del mio regista voleva far fuori Cyric - articolo "ad penis"

Cioé, questo becca degli orchi e dice "Compari ... ! Eh, scusatemi, compari, ma potrei avere un po' del vostro tempo?" ...


Hey ragazzi!

Mi sto divertendo un sacco, in questo periodo, a scrivere la mini-serie su "Spelljammer".
Come ho già detto, "Spelljammer" - che tradotto, più o meno (ma anche per e diviso) vuol dire "disturbatore di incantesimi" - fu (dico "fu" perché non credo la producano ancora oggi giorno) una delle ambientazioni per il gioco di ruolo Advanced Dungeons & Dragons.

Advanced Dungeons & Dragons era il discendente di Dungeons & Dragons, il primo "gioco di ruolo", ossia un gioco da tavolo senza tabellone fisso, composto da un arbitro (il Dungeon Master) e dei giocatori che interpretano (ecco perché si chiama "di ruolo") i loro personaggi (che, nel caso di D&D e AD&D erano ispirati all'ambientazione fantasy tolkieniana, dunque: elfi, nani, gomi, stregoni, eccetera).

Spelljammer portava un'innovazione al gioco, perché era ambientato nello spazio.

sì, un cavallo su una nave spaziale ...

I personaggi viaggiavano su velieri, dotati di una propria atmosfera e campo gravitazionale, attraverso il flogisto, ossia un vero e proprio fiume cosmico. nel flogisto galleggiavano le sfere: palle trasparenti dentro cui c'era un poutpourri (si scrive così?) di pianeti, planetoidi, asteroidi e chi più ne ha, più ne metta.

E allora, anche se ci ho giocato una volta e con un Dungeon Master mediocre, Spelljammer mi ha appassionato e ho fatto - come dice il mio amico Flavio - "massimo approfondimento".

Ho trovato un blog carino, in lingua inglese, dove il tizio parla dei fumetti sulle ambientazioni di AD&D. Le parti su Spelljammer sono esilaranti.

Qui c'è la sua review del primo fumetto di Spelljammer.

ok un vascello "spelljammer" è una cosa del genere, più o meno

Ma in questo post "ad penis" non voglio parlare solo di Spelljammer!

Quel che volevo dire è che ieri sera io e il mio socio Valerio siamo andati in radio.

A Monza c'è una web radio spettacolare: MW Radio. Beh, in seno ad MW io e Valerio stiamo per far partire il nostro programma, The Bookshelf, sulla scrittura e l'editoria. Il programma andrà in onda fra qualche mese e le puntate saranno registrate, dunque non in diretta.

MW Radio: il nuovo logo!
Per adesso stiamo facendo esercizi, ovvero: io imparo a fare lo speaker (è la mia voce che sentirete a "The Bookshelf") e Vale a fare il regista e il canzonista o canzoniere o canzonatorio che dir si voglia.

Beh, cari figlioli, se noi impariamo, c'è qualcuno che c'insegna. Essi (sì, essi) sono Fabio e Tore di MW Radio, che hanno lì i loro programmi (cercateli sul palinsesto della pagina) e sono insegnanti bravi, professionali. Ci fanno fare delle ghignate pazzesche, anche :D

Alla fine della sessione, ieri, siccome avevo parlato dello scrittore Andrzej Sapkowski, dicendo che, secondo me, è bravo a scrivere racconti, ma come romanziere fa schifo, Fabio ha colto la palla al balzo e ha snocciolato la sua conoscenza di fantasy e di giochi di ruolo! Devo dire che egli è un insospettabile, ossia una di quelle persone di cui non diresti mai: "Giocava a D&D", come Vin Diesel, per intenderci (eh, sì, Vin giocava a D&D).
Questo perché nel nostro immaginario, ormai associamo il giocatore di ruolo a una figura dalla pelle biancastra per la mancanza di sole, dall'aria malaticcia, dalla barbetta incolta, dagli occhiali spessi, dai vestiti "a campana", dalla canizie incipiente, e dalla sfiga cronica con le donne.

Dunque il mio insegnante di radio Fabio s'è messo a ricordare con me dei bei tempi andati di quando si era ragazzi e si giocava attorno a un tavolo, accumulando e consultanto manuali su manuali con titoli fantasiosi ("il manuale del perfetto guerriero", "il manuale dei demoni") e si stava lì ore, con gli amici, a interpretare il chierico, il guerriero, il mezz'elfo, calandosi in questi mondi bellissimi, vividi e, seppur pieni d'armi e violenza, spensierati.

L'ambientazione che giocava il suo gruppo era quella dei "Forgotten Realms", i reami dimenticati: molto "tolkieniani", molto "classici".
Giocava con i primi manuali, quelli in inglese, dei FR.
E una volta, il suo personaggio, un nano (che poi ha raggiunto il 27esimo livello - Fabio correggimi se sbaglio) ha cercato di uccidere, per tutta un'avventura (quella dove le divinità di FR scendevano sulla terra sotto forma di "avatar" per darsi mazzate) l'umano mortale che poi è diventato il "nuovo dio" Cyric.

Questo non vorrà dire un c***o per i profani dei giochi di ruolo, ma per chi ha messo piede su Faerun, beh ...

questa è storia ;)

beccatevi "Blackened" dei Metallica; l'abbiamo ascoltata giusto ieri in radio, tanto per ricordare i tempi in cui eravamo pischelli ;)

Saludos!

sabato 6 aprile 2013

Un cavaliere, la gravità, le vene varicose - racconto ambientato nel mondo di Spelljammer


Ho scritto questo racconto ispirato dall'articolo di Alex Girola sull'ambientazione "Spelljammer" del gioco di ruolo Advanced Dungeons & Dragons.

Da Wikipedia:
"L'ambientazione Spelljammer introdusse una sorta di astrofisica fantasy nella cosmologia di Dungeons & Dragons. In questa ambientazione le sfere di cristallo possono contenere vari mondi raggiungibili tramite l'uso di navi equippaggiate con "timoni spelljamming". Le navi che possiedono dei timoni spelljamming sono capaci di volare non solo nei cieli ma anche nello spazio. Grazie ai loro campi di gravità e alla loro atmosfera artificiale le navi hanno il ponte aperto e tendono ad assomigliare ai galeoni, agli animali, agli uccelli, ai pesci o persino a creature selvagge di forma fantastica piuttosto che alle astronavi della fantascienza."

Potete trovare l'articolo di Alex qui.

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«Milord, guardate!» Ezechiele mostrò il buco sotto la lastra che gli armigeri avevano rimosso.
Sembrava l’occhio di una creatura fatta di tenebra.
Il cavaliere smontò di sella, fece un passo e s’inginocchiò. Disse: «Luce!»
Ezechiele annuì e trotterellò verso uno dei due muli, aprì le borse e tirò fuori un involto, lo portò a mani giunte dal cavaliere mentre le prime gocce di pioggia bagnavano il terreno.
«Com’è possibile che piova, mio signore?» domandò Ezechiele.
Il cavaliere si sfilò il guanto di cuoio e tese la mano; senza staccare lo sguardo dal buco, disse:
«Ha a che fare con il calore e il respiro prodotto dagli esseri che vivono qui: il loro alito raggiunge gli strati più alti del campo gravitazionale e genera nubi che generano pioggia.»
«Deve essere così!» trillò Ezechiele.
«La sfera!» lo rimproverò il cavaliere. Ezechiele si diede una manata in fronte, poi aprì l’involto lasciando che la luce della sfera bagnasse i confini del buio.
Il cavaliere afferrò l’oggetto e lo tenne sospeso sopra il buco. Quindi aprì la mano.
La sfera cadde.
E lui si mise a contare.