domenica 22 giugno 2014

Un botto di cavalli selvaggi! - recensione/articolo di Everglades di Moreno Pavanello

proprio un botto!


Cari figlioli, questo è un articolo/recensione per il racconto Everglades di Moreno Pavanello.

Partiamo adagio...

Il Moro ha scritto questo racconto per partecipare all'antologia Storie di Frontiera 1 edita dal sito www.farwest.it; ho partecipato anch'io, ma il mio racconto non è stato incluso nella prima antologia... credo sarà messo nella prossima, ma non me la prendo (sarei uno stupido a fare il contrario) e, anzi, sono felice, perché non era assolutamente all'altezza di un lavoro tanto ben fatto e originale come Everglades.


Sapete già come agisco: quando c'è da rendere merito a chi ha lavorato bene, lo dico subito e senza mezzi termini. Quando c'è da dire che una cosa fa schifo, lo dico subito e senza mezzi termini... Dai Markus, non prendertela, su!

Prentermela? Nein! Ztavo leggendo libro zu me ztezzo!

Scrivo questa recensione in modo che abbracci più cose... ora vi spiego.

Quando ho fondato questo blog, nel lontano duemilaesalam*nchia, erano tanti i blogger che seguivo e che mi entusiasmavano, ma con l'andare del tempo, con gli impegni e con i gusti che cambiano e un crescente smaliziamento (si dice? è italiano?) i tanti blog che seguivo si sono ridotti a tre, più un sito. E dire "seguo", non significa che troverete la mia icona nei pannelli di navigazione di questi blog come follower (non credo almeno) per il fatto che (sono una capra, lo ammetto) non sono come c*zzo si faccia a seguirli; semplicemente me li salvo nei preferiti e ogni tanto ci vado a dare un occhio.

E, come dicevo, guardo spesso Penna Blu di Daniele Imperi (seguitelo pure voi perché si fa un culo stratosferico ed è il migliore e il più interessante che ci sia sulla piazza), Storie Da Birreria del Moro e Plutonia Experiment di Alessandro Girola.

Ultimamente, Alessandro si è lamentato dicendo (se non ho letto male l'articolo) che sempre più gente legge articoli stupidi (chessò... come far scomparire i brufoli al tuo coniglio) e al massimo lurka solamente (che sarebbe a dire "guarda senza commentare") quelli più complessi e interessanti. Non so se abbia ragione, ma gli voglio dire che io i suoi ogni tanto me li leggo e apprezzo sempre il lavoro che fa e che ha fatto e che, anche se non lo supporto attivamente, ci rimarrei molto molto male a veder sparire Girola dalla rete, così come gli altri due: Daniele e Moreno.

Il sito a cui facevo riferimento, invece, è www.farwest.it; lo frequento da poco (nel forum sono ancora un "castoro") ma è il sito più curato, più ben fatto, con più lavoro dietro e più attivo sul west che io abbia mai trovato sulla rete. Non troverete qualcosa di meglio in italiano, appassionati del vecchio west. I due amministratori, Sergio Mura e Mario Raciti si spaccano letteralmente il c*lo per rendere Farwest.it una fonte di informazioni, idee, scambi di vedute, novità e racconti sul vecchio west. Propongono anche numerose - e ben fatte - antologie scaricabili gratuitamente, che includono i racconti della comunità di Farwest.it, come Storie di Frontiera 1, l'ultima uscita.
Io l'ho scaricata e non vedo l'ora di farmela stampare. Vorrei anche stamparmi tutti gli altri loro libri... e mi sa che, dopo aver pagato mutuo, socio e bollette, spedirò i file allo stampatore di fiducia e avrò i miei libri :)

Tra l'altro, figlioli, mi pare di capire che quelle splendide copertine dei libri di Farwest.it siano originali e opera di Mario Raciti!

questo è il capolavoro grafico di Mario Raciti! Sul sito si vede meglio!

Allora, Everglades è ambientato negli Stati Uniti, durante una delle guerre con gli indiani Seminole. Parla degli Everglades, che sono zone paludose della Florida, dove ci sono un microclima e una quantità di vegetazione strana di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. La cosa interessante (una delle) è che è ambientato durante la seconda guerra Seminole, e cioé prima della Guerra Civile americana. La seconda guerra Seminole terminò nel 1858; siamo dunque, tecnicamente, qualche decennio prima del "west", come lo si intende nei racconti e nei film. E, figlioli, siamo nella testa di un soldato dell'esercito... il Moro ci sbatte nei suoi panni subito e senza complimenti e ci fa camminare nella palude, fra le zanzare, e la dannata erba-sega. Abbiamo la camicia allacciata fino al colletto e infilata nei pantaloni e i pantaloni, negli stivali. E sudiamo come maialini tailandesi. Stiamo camminando nella palude, coi nostri compagni, in cerca degli indiani.

Dico così perché questo racconto è scritto in "seconda persona singolare"!!!! Sembra di star giocando a un librogame! E l'esperimento è così fresco (almeno per me) e così ben riuscito che, per i dieci minuti in cui ho letto la storia, mi sono veramente visualizzato la palude e l'erba sega e il mio fucile e la mia divisa in cui sudavo. Tecnicamente è uno dei migliori racconti che io abbia mai letto da un po' di tempo a questa parte e, devo ritenermi fortunato, perché mi è andata bene (se avete letto il mio articolo più vecchio) con Godbreaker di Luca Tarenzi, beccando il libro più bello dai dieci anni a questa parte.

Beh, figlioli, mi fanno male le mani, perciò leggete e godetevi Everglades di Moreno Pavanello, assieme a tutti gli altri racconti dell'antologia Storie di Frontiera 1 di www.farwest.it!


Saludos!

4 commenti:

  1. Mille grazie per la recensione entusiastica! Ho usato il "tu" già in un altro racconto, e trovo che sia ottimo per coinvolgere il lettore, anche se adatto solo ad alcuni tipi di storie.
    Mi andava anche di raccontare una vicenda un po' diversa dal western classico, e l'esperimento a quanto pare è riuscito. Grazie ancora!
    Il Moro

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    1. Grande Moro!!!!!
      Quale racconto? Me lo segnali? Lo voglio leggere!

      Sì, t'è riuscito proprio bene! :)

      Saludos!

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  2. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo! Che poi si sa che il ragazzuolo scrive bene ;)

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    1. E' bravo è bravo il ragassuolo :) sì sì, fidati, il racconto è roba di prima qualità!

      Saludos!

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