giovedì 7 giugno 2018

La mia storia di elettore - Post sui partiti/movimenti politici



Recentemente ho parlato della mia storia di metallaro o metalhead, come dicono gli anglofoni. In spagnolo, invece, metallaro si dice "jevi" e la j si pronuncia come se steste raccogliendo la saliva per sputare.
Mi ricordo, una volta, ero a Santander (bella, bella, bella città) e stavo camminando per strada coi miei amici (eravamo tutti metallari e io l'unico italiano) e un vecchio hippy ci ha chiesto della graniglia che non gli abbiamo dato. E allora ci fa: "Estos jevis de hoy!" Cioé: "Sti metallari d'oggi!".
Ovviamente, jevi viene fuori dal loro modo di pronunciare - e scrivere - heavy, ossia la prima parte del "metal" :)



Allora, parliamo di politica, cioé, della mia "storia" di elettore.


Da ragazzo, a scuola, quando il prof ci spiegò la Destra Storica e la Sinistra Storica, io e il mio amico Valerio fummo affascinati subito dalla Sinistra Storica. Non ricordo perché ma, da come ce la spiegò il prof, credo che la Destra Storica ci sembrasse troppo rigida e ancorata a qualcosa di statico e antico. La Sinistra ci sembrò molto più portata al futuro e al cambiamento. Molto più "amichevole".

E poi... eravamo metallari. Essere metallaro in quegli anni ('90) voleva dire, essenzialmente, ascoltare thrash metal. Il thrash metal era più o meno appannaggio della sinistra, intesa come sinistra comunista e non credo che in Italia, in quel periodo, avreste trovato un thrash metallaro di destra. Si andavano sviluppando, poi, gruppi come i Rage Against The Machine, perciò capirete meglio di me come si pendesse verso quella parte.


Forse i miei amici, abituati a considerarmi uno di destra (semplicemente perché non condivido le loro idee) si stupiranno nel sapere che diedi il primo voto a Rifondazione Comunista :)
Ricordo che, a 19 anni, intendevo anche iscrivermi al Partito e prendere la tessera. Ovviamente non conoscevo le profondità della politica reale e ragionata, ma solo la superficie. Comunque, ero preso benissimo col comunismo. Diciamo il comunismo dei ragazzi, all'acqua di rose :)
Nella mia famiglia, all'epoca, eravamo tutti comunisti. Ricordo le famiglie dei miei amici, in modo particolare una, che adesso vota (tutta la famiglia, credo) PD, che all'epoca votavano/votava DC.
Ecco. Appunto.

Quindi, eravamo comunisti. Finché mio padre, grazie al disastro perpetrato dal signor "Tessera numero uno di quel certo partito", per difendere i propri diritti di lavoratore, non entrò nel sindacato. Dunque, qual'è il sindacato confederale di sinistra più famoso? Ecco, lui!



Dopo pochi mesi di militanza, il babbo cominciò a vedere che i compagni non erano poi proprio così "compagni", i fratelli non così "fratelli" e l'uguaglianza e la "lotta dura senza paura" erano quel che sono: slogan fini a se stessi. Vide che andavano avanti solo gli amici degli amici. Vide persone che, forse finita la carta igienica a casa, si erano messe a usare Il Capitale (che, ricordo bene, noi avevamo a casa e che io tentai pure di leggere a dieci anni) per pulirsi là dove non batte il sole.
In poche parole, divenne disilluso e schifato.
Uscì dal sindacato, mentre la Grande Azienda Informatica Italiana gli crollava addosso, grazie all'amico Tessera eccetera eccetera.

Passammo qualche anno a tirare la cinghia. A tirarla davvero, signori miei, finché il babbo, per le sue competenze (perché, ricordo, che noi siamo venuti dalla Sicilia nei primi anni '80 e al NordE non avevamo né abbiamo parenti o agganci per fare giochini strani) non riuscì a farsi assumere in una delle prime grandi ditte di telecomunicazioni cellulari.
Lì, rientrò nel sindacato, ma cambiando sigla. Noi non siamo mai stati cattolici, quindi non andò coi cattolici, né coi comunisti.




Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui e spesso sono stato il suo riflesso (fin quando non ho cominciato a pensare con la mia testa). Anche allora, per riflesso e per le cose che mi raccontava dei compagni, cambiai il mio modo di vedere la politica e me ne andai a destra. come fanno i giovani, però, me ne andai molto a destra.
In breve, cominciai a votare Alleanza Nazionale e a vestirmi di nero.
Cambiai anche genere di musica, innamorandomi di quello che sarebbe diventato il mio preferito (e che, assieme al Doom Metal, lo è tutt'ora)
il Black Metal.
Era la fine degli anni '90 e l'inizio dei 2000. Giravano perecchi gruppi Black che giocavano (ma anche no) a fare i filonazisti. Così, ahimé, passai dai Rage Against The Machine ai Burzum, infilandoci pure quel gruppo Black finlandese che metteva i discorsi di Hitler nelle sue cassette e di cui non ricordo il nome. Mammamia, ragazzi!

In quel periodo, andai di Alleanza Nazionale a nastro, prima di capire che dietro quel certo paio di occhiali, in realtà, non c'era NIENTE.

Stavolta, però, la rottura con AN non fu tranquilla come quella con Rifondazione. Stavolta ero un po' più maturo e un po' più cosciente delle mie scelte. Beh, mi sentii un illuso e non seppi dove sbattere la testa.

Perciò, per una o due volte, votai la Lega di Bossi. Madre de Dios, veramente. Ora la Lega si può guardare, perché il suo leader ha eliminato tutte quelle figure assurde del passato (sui cui però la Lega si è fondata e da cui è nata) e perché dice delle cose più mirate e (a parer mio) più sensate.

Dicevo, ero più maturo e cosciente, ma neanche così tanto. Dopo la Lega, non sapevo chi votare.
Mi avvicinai, idealmente, al SEL di Nicky Vendola, ma non li votai mai perché, nel frattempo, nacquero i 5 Stelle.

Ecco, posso dire questo: fin dalla loro nascita (io e un mio collega siamo anche andati - separatamente - a uno dei V-Day di Grillo) mi sono piaciuti e li ho votati.
Ancora di più da quando, nel marasma dei ragazzi di Grillo, è emerso Di Maio.
Per l'amor di Dio, magari cambierò idea fra qualche anno, ma sono contento di averli sempre votati dalla loro nascita. Anche il 4 marzo l'ho fatto.
Devo dire che, ogniqualvolta leggo accuse sui membri dei 5S, vado subito a documentarmi, per capire se, effettivamente, siano o meno fondate.
Se scoprissi che sono come gli altri, rivedrei la mia posizione. Ma, per esempio, sapete di non poter destinare a loro il famoso 2 per mille che si ciucciano i partiti? Loro non vogliono.

Ad ogni modo, questa è la mia storia politica. Ho praticamente votato di tutto, tranne il Bernasconi e la DC, da che ne ho avuto il diritto, ma sono contento di andare avanti coi 5 Stelle.
Vorrei che anche i miei amici che votano il PD si facessero delle domande (come faccio io) e studiassero tutto ciò che il loro partito ha fatto, per vedere se, effettivamente, a ragion veduta, valga la pena continuare a sostenerlo. Ma bisognerebbe studiare parecchio!

Bon, basta raga!

Saludos!

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