giovedì 31 gennaio 2013

Prometeo - Moreno Pavanello - Recensione

maaaaooooooooo maaaaaaaooooooo

Hey ragazzi!

Vi informo che questa recensione è scherzosa e contiene molti riferimenti che all'apparenza sembrano stupidi e fuori luogo, ma non è una presa in giro del lavoro dell'autore che, anzi, mi è piaciuto molto.
Prometeo è un gran bel racconto, godibile e scritto con tutti i crismi. Scivola via senza tediarvi o farvi fumare il cervello.
E' ambientato nell'universo di 2 minuti a mezzanotte, round robin che s'è conclusa da poco tempo, creata da Alessandro Girola.
Seguite il blog di Alessandro, perché 2 minuti a mezzanotte avrà un seguito, come da lui annunciato: Nativity.

Tornando al racconto "Prometeo", devo anche dire che Moreno Pavanello è riuscito a gestire in modo semplice e chiaro il potere del mio Rainman, anzi mi ha dato spunti che neanch'io avrei sognato e ha pure risolto qualche piccolo buco di sceneggiatura nella mia testa.

Okay, detto ciò ...



Questa NON è una recensione de "Gli Aristogatti" della Disney. Ho messo su un'immagine presa dal tale film per far da copertina alla rece e, nella mia testa, al racconto.
Vi spiego.
"Prometeo" è ambientato a Parigi, anzi, sui tetti di Parigi. E i veri protagonisti, checché (ma si scriverà così checché? n.d.me) sono proprio i gatti.

Allora, sì, c'è anche lui ...

quel che ho in mano è un palco di corna di mini-cervo albino, sapete?

Ve lo ricordate Egida? Appare per la prima volta nel racconto "L'omicidio di Lady Liberty", spin-off di 2 minuti a mezzanotte.
In quel racconto, Egida fa da "comparsa" all'inizio, per venire ucciso dal veleno dello "Scorpione".
Egida prende il nome dallo scudo di Zeus (che non sapevo si chiamasse così) e, se ci pensate, quando si dice "stare sotto l'egida di questo o di quello" si intende, appunto, stare protetti sotto lo scudo indistruttibile di un dio.
Perché Egida, in effetti è indistruttibile, tanto che in Prometeo, uno dei protagonisti dice all'altro che, se American Dream, il super più forte del mondo, è classificato con un'indistruttibilità pari ad "A", Egida ha una "A+".
"Come le lavatrici" risponde Flavio Sabini, Rainman.

la resistenza di Egida: A+
Dunque, il succo della storia è: Flavio Sabini, alias Rainman, ha avuto un figlio, tempo fa, con una ragazza francese, poi deceduta. Il figlio di Flavio è un super minore e ha il potere della pirocinesi. Può modellare piccole fiammelle per creare bellissime sculture di fuoco (cosa che fa). Dunque, è un artista e vive nel suo microappartamento/laboratorio creativo di un vecchio palazzo parigino.

Per creare queste sculture si serve sempre di una fiammella pilota che è minuscola e arde alimentata dal gas dei tubi dell'appartamento. Beh, cosa succede, nello studio arriva Eddie (quel super minore con l'abilità di controllare la crescita delle piante) e, in maniera involontaria, dona vita alla fiammella; così essa si stacca dall'alimentazione del gas, cerca suo padre (l'artista, il figlio di Rainman) che ama e viene da questi rifiutata (ovviamente egli ha paura di un tale fenomeno, no?)
la fiammella (assunte sembianze d'un umanoide di fuoco) scappa dall'appartamento e vaga per la città.
Inseguita dall'eroe di Parigi: Egida.

Egida riesce a mettere all'angolo la fiammella e ad ucciderla (povera!)

L'artista/papà ha il cuore infranto e allora chiama suo padre, Rainman, l'unico che ha il potere di rimettere le cose a posto.

Allora ragazzi, il Moro ha una capacità (ce l'ha sempre avuta, da quando leggo i suoi racconti) di dare ai personaggi una profondità veritiera e verosimile perfetta. I piccoli super de "I fili del destino" ne sono un esempio.
beh, qui si cimenta con la "fiamma pilota" e in maniera egregia. Leggendo, ero lì a dire "Oddio e ora cosa succede alla fiammella, poverina?"; perciò, capite? mi interessavano le sorti del personaggio, di una piccola fiamma uscita dal tubo del gas!

madonna, la fiammella!!!!
Egida, invece, non lo sopporto - e anche qui il Moro ci ha azzeccato - è un cretino, stupido e inutile, ma il suo carattere è talmente ben definito - come il suo costume, con tanto di chitone greco e barba finta da Zeus - da farcelo stare antipatico.

E poi Flavio Sabini, sulla stessa falsariga del mio Sabini, ma forse un po' più malinconico, ecco. Che dire? Flavio è rappresentato bene, Flavio vive nella cura per i dettagli che il Moro mette nel racconto.
Quando dice "Come le lavatrici" o quando, nel bel mezzo della missione, siccome deve aspettare, gioca col cellulare a "piante contro zombie".

partitaglia!!!!
La cura nei dettagli è anche nel suo potere o meglio, negli sviluppi e nelle conseguenze di esso.
Per esempio, quando Flavio va nell'Al-di-là (ovvero in quell'universo parallelo che è uguale al nostro ma si trova indietro nel tempo di sei mesi massimo) e usa la sua carta di credito, il Flavio "nativo" dell'Al-di-là potrebbe pensare che gliel'abbiano clonata (la carta).

Le atmosfere di "Prometeo" sono sognanti, il ritmo è azzeccato e alterna brevi periodi di rilassante stallo, ad altrettanto brevi periodi di intensa e ben descritta (senza per questo risultare pesante) azione.
L'appartamento/laboratorio del figlio di Rainman mi fa pensare alla casa del protagonista di Ratatouille.

'sta casa m'è sempre piaciuta, raga!

Ma, come dicevo all'inizio, i veri protagonisti di Prometeo sono i gatti ...

parbleu!

Perché?

Leggetevi il racconto, no?

Prometeo


Saludos!





2 commenti:

  1. Beh, che dire? Grazie per la recensione! Sono contento che ti sia piaciuto e che approvi l'uso che ho fatto del tuo personaggio. L'immagine del gatto francese con i baffoni è perfetta, parbleu!
    Soprattutto, sono contento che mi sia venuto bene! XD
    Il Moro

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    Risposte
    1. Grande Moro!!!!

      ehehe, pure io je suis tres content (come c***o si scrive!)
      Il gatto è uno spettacolo, già, l'ho trovato girando a caso.

      Saludos!

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