giovedì 21 marzo 2013

Piglia una foto e facci un racconto; tira un dado e compila la scheda



Piglia una foto e facci un racconto!
Specialmente quando fuori c'è il sole.
Sono metereopatico (si scrive così?) e quando il tempo è brutto, c'è neve, grandine, pioggia, nebbia, buio eccetera, mi verrebbe voglia di mettermi in una vasca d'acqua calda e tagliarmi le vene.
Dovrei vivere alla Hawaii - non mi ci farebbero mai entrare - o in Sicilia - e di cosa? non c'è lavoro.

Hawaii: qui sì che la mia creatività andrebbe a mille!
Quando fuori splende il sole, però, mi vengono tante idee e mi torna la voglia di scrivere.
Scrivo ogni giorno, per tenermi in esercizio. Scrivo molte cose che non pubblico e che divengono semplici esercizi, senza i quali il mio stile sarebbe rimasto com'era anni fa.


Una delle cose che mi piace fare è guardare una  miniatura, una foto, un disegno e imbastirci sopra una storia.
Recentemente l'ho fatto con una galleria d'immagini del disegnatore Jeff Easley. Easley ha accompagnato l'adolescenza di quanti di noi hanno cominciato a giocare all'edizione del 1983 di Dungeons & Dragons. La scatola rossa!
Assieme a lui c'era Elmore, che ha disegnato l'immagine di copertina della rossa (ma anche delle successive).
Nella mia personale galleria di immagini sul pc ho sempre "Dragon blade" ovvero la copertina del Dungeons & Dragons Companion o scatola verde.

Ricordo che fu prorpio quel disegno che mi attirò quando, nell'89 o '90 (non ricordo bene) chiesi a mio papà di fermarci da Grazzini 3 su Viale Monza (quello che adesso è il Toys) e di comprarmi un gioco.
Volevo un gioco di società; ricordo che ne vidi uno, Anno Domini, con, in copertina, un cavaliere. Accanto c'era il Companion di Dungeons & Dragons con su il disegno di Elmore.

Lo presi e dissi a papà: "Voglio questo!"
Dovetti posarlo, poi, perché scoprii che, prima di comprare quello, bisognava comprare la scatola rossa.
La vidi, la presi, andammo a pagare. Mamma che bella, ancora oggi ricordo l'emozione!



Andammo a casa e aprii la scatola. Mi aspettavo di trovarci dentro un tabellone e delle pedine. Invece vidi due manuali con la copertina bella, rossa, lucida, una matita, un sacchettino di dadi ... e basta, se non sbaglio.
Che delusione!
Mi dissi: "E che è sta roba?"
Mio papà mi disse: "Magari manca il tabellone; ci facciamo cambiare la scatola."
Io dissi: "Aspettiamo. Ora leggo i libretti e vediamo."
Cominciai a leggere il manuale del giocatore e feci la mia primissima avventura, scendendo nelle segrete (dungeon) e ferendo l'aiutante di Bargle: il goblin.

Qui dietro c'era il goblin, se non sbaglio ...

Ricordo i bellissimi disegni di Easley e Elmore che mi accompagnavano passo passo. Giuro che, anche mentre scrivo, sono pervaso da quelle stesse emozioni che un gioco di ruolo non mi ha più dato.

Poi i gdr sono diventati complessi, stupidi: un incolonnare numeri su numeri. Si sono completamente trasformati in un prodotto commerciale e abbandonando quella commistione tra gioco e prodotto commerciale che era la scatola rossa.

Non ho mai più provato sensazioni come quella di scappare dai sei ghoul con il corpo di Aleena in braccio, nè di cercare di resistere all'incantesimo del sonno di Bargle.



Dopo Dungeons & Dragons, io e la mia compagnia di amici siamo passati ad Advanced Dungeons & Dragons (cominciando, secondo me, a divertirci di meno) abbiamo avuto un piccolo revival di divertimento con Guerre Stellari della West End Games, ci siamo annoiati a Cyberpunk, abbiamo fatto un breve escursus al Richiamo di C (come c***o si scrive?), abbiamo cercato di rivivere le atmosfere dungeoniane con GiRSA, ci siamo un pochino divertiti con Robotech della Palladium, con RIFTS della Palladium e un pochino meno con Stormbringer della Stratelibri/Chaosium.



Poi abbiamo smesso di giocare, fino a qualche settimana fa quando, con due della mia vecchia compagnia, ho cercato di rifare il Master a AD&D.
Partita terribile e noiosa, almeno per me. Uno dei due da anni gioca ai MMORPG e si è estraniato dal mondo reale. Abituato a 'sti videogiochi, NON ha interpretato il suo personaggio, ma ha cercato di ricreare una specie di World of Warcraft su carta.
Per dire: era una guardia cittadina, dunque aveva la divisa delle guardie; ha speso i soldi per comprarsi non so che armatura completa, elmo completo, minchia completa non curandosi minimamente dell'avventura e cercando di rivendere (come si fa in 'sti giochini) l'armatura della guardia cittadina (di classe inferiore) al suo stesso sergente, tirando pure sul prezzo.
Questa, per dirne una.
Oppure continuando a interrompere le mie descrizioni (utili, ovviamente, all'avventura) dicendo: "Va beh, dopo cosa succede?" e altre stupidaggini prive di importanza, ma fastidiose.
L'avventura l'ha portata avanti l'altro, che è un bravo giocatore.

Il GiRSA con la copertina di McBride!

Beh, a un certo punto ho detto: "Io non mi diverto; mica me l'ha prescritto il medico!" e ho interrotto la "campagna".
Siccome, ad ogni modo, avevo voglia di giocare, ho contattato un mio amico che, tempo prima, m'aveva proposto di giocare al vecchio Stormbringer della Stratelibri e con cui mi sono scusato per aver iniziato AD&D senza comunicarglielo.
Ho chiesto a lui di fare il Master e ha accettato. Ora sta studiando il manuale e poi ci incontreremo a casa sua (io, lui e il giocatore bravo) per compilare le schede del personaggio.
E poi giocheremo. Impegni permettendo, ovvio ;)

Questo per dirvi ...
Il mondo dei giochi di ruolo mi ha dato tantissimo, ha amato e stimolato la mia creatività come mai nulla aveva fatto (a parte i racconti di mio padre) e mi è rimasto addosso ancora adesso (addosso adesso, wow!).
Dunque sono le immagini dei vecchi manuali dei gdr a ispirarmi, più spesso, racconti o storielle. Come quella del Dungeoner's Survival Guide, disegnata da Easley.
Mi sono detto: "Che ci fa 'sto tipo appeso con una mano alla roccia, mentre con l'altra cerca di sguainare la spada per far fuori i folletti?"
E ho cominciato a raccontare.

Questa è una delle tecniche narrative che il mio socio, il Vale, stima, ergo: piglia una miniatura o un disegno e facci una storia.

Bella quest'immagine del chierico di D&D Expert: potrei farci una storia!
Addirittura un mio amico, Marco, il nostro primo e unico Game Master a Guerre Stellari, ci aveva creato un'avventura intera. Aveva  visto il disegno di un rodiano (un alieno di Guerre Stellari) e, da lì, bum! ecco l'avventura!
In GS (non il supermercato eh!) ero un pallosissimo Jedi, non perché i Jedi siano pallosi, ma perché io lo interpretavo in modo palloso, ovvero da povero paladino sfigato. Col tempo ho imparato a far diventare peculiari i miei personaggi, perché il gioco di ruolo è anche teatro, è raccontare una storia, è narrare, è un po' tutte queste cose e non solo stare attorno al tavolo lanciando dadi con aria sfigata e assomigliando sempre più a dei nerd (che è, a mio parere, una parola cretina dei nostri colonizzatori anglosassoni - che pure ci hanno regalato D&D però - che non mi piace usare, ma che uso per brevità).

Ah, l'ultima:
mi ricordo che quel natale (sì, sarà stato il '90 dai) mio zio (forse mettendosi d'accordo con mio padre) mi regalò il Dungeons & Dragons Expert scatola blu con inclusa l'avventura "L'Isola del Terrore"!
Mai natale più divertente di quello, raga!

L'arcipelago di Tanegioth, i phanaton! La perla nera! Ah! L'isola!

Beh,

Saludos!

11 commenti:

  1. Ecco, una cosa che è sempre mancata nella mia infanzia sono i giochi di ruolo... mai trovato la compagnia adatta...
    Il Moro

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    1. Io non so come avrei fatto senza. Ovviamente, avrei fatto, ma la mia creatività avrebbe trovato meno sfogo, boh.

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  2. Ok, com'è che tu ti ricordi sta cosa del rodiano e io no???

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    1. Ahaha Rodo Di!
      Anche se non ricordo esattamente com'era l'immagine, ma l'avevi vista nel manuale.
      A posteriori avrei interpretato un pg meno scontato e in maniera migliore.
      Non ero un asso nell'interpretazione.

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    2. Ora mi ricordo di un rodiano con quel nome, ma non ricordo assolutamente che ci ho fatto... Terribile.

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    3. Era il primo recurring villain che ci hai fatto incontrare.
      Il nome l'avevi scelto così:
      Rodiano --> Rodo
      Arco di tiro --> Di
      Mado'! Che memoria!
      E poi: "Cosa hai mangiato a colazione?"
      Risposta: "Boh."

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    4. Mi si è accesa qualche lampadina...

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    5. Comunque belle avventure e bei ricordi di Guerre Stellari con te come Master.
      Quei manuali saranno un pezzo da museo ormai, vista la "defunzione" della West End Games.

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    6. Col manuale che cominciava suggerendo di far partire le avventure "in media res".

      Comunque, conoscendomi, mi sa che quello si chiamasse proprio Rodo Ditiro, abbreviato in Rodo Di.

      Ah, e già che ci siamo, Rodo + arco =Rodoarco sarebbe un nome fighissimo.

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    7. Cavolo questo non lo ricordavo ... le avventure "in media res"? Spettacolo!
      Io invece mi ricordo della descrizione dove un personaggio aveva un "blaster mortale".
      Eh non è male Rodoarco onestamente!

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